lunedì 2 aprile 2012

Il Papa: Cari giovani, come quegli apostoli della prima ora, siate anche voi missionari di Cristo tra i vostri familiari, amici e conoscenti, nei vostri ambienti di studio o lavoro, tra i poveri e i malati. Parlate del suo amore e della sua bontà con semplicità, senza complessi né timori. Cristo stesso vi darà forza per questo. Da parte vostra, ascoltatelo e abbiate un rapporto frequente e sincero con Lui. Raccontategli con fiducia i vostri desideri e le vostre aspirazioni, anche le vostre pene e quelle delle persone che vedete bisognose di consolazione e di speranza

UDIENZA AI GIOVANI SPAGNOLI DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ DI MADRID 2011, 02.04.2012

Alle ore 12 di oggi, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza cinquemila giovani dell’arcidiocesi di Madrid e di altre diocesi della Spagna che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2011.
Dopo l’indirizzo di omaggio dell’Em.mo Card. Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, il Papa rivolge ai presenti il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
Cari giovani,
Amici tutti,


Ringrazio per le amabili parole che mi ha rivolto il Signor Cardinale Antonio María Rouco Varela, facendosi interprete dei sentimenti di tutti i presenti, e lo saluto con caro affetto, così come saluto i Signori Vescovi della Provincia ecclesiastica di Madrid e il Signor Vescovo di San Sebastián e responsabile del dipartimento di pastorale della gioventù nella Conferenza Episcopale Spagnola.

Sono contento di dare il benvenuto, presso la sede di Pietro, a quanti partecipate a questo pellegrinaggio, che avete organizzato con entusiasmo per ringraziare il Papa del suo viaggio in Spagna in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata lo scorso mese di agosto.

Saluto cordialmente le autorità, gli organizzatori, patrocinatori e volontari, ma, in modo speciale, i giovani, che sono i protagonisti e i principali destinatari di questa iniziativa pastorale voluta fortemente dal mio amato predecessore, il beato Giovanni Paolo II, del quale oggi ricordiamo il suo transito al cielo.

Ho ben presente anche tutti i vescovi della Spagna e i delegati episcopali di gioventù, che tanto hanno collaborato nelle diocesi per il felice svolgimento di quel significativo evento ecclesiale. E non posso non menzionare i membri della Vita Consacrata e tante altre persone e istituzioni che hanno offerto il loro prezioso e generoso contributo al buon esito dell'iniziativa.

Ogni volta che mi torna in mente la ventiseiesima Giornata Mondiale della Gioventù, il mio cuore si riempie di gratitudine a Dio per l'esperienza di grazia di quei giorni indimenticabili. Dal mio arrivo, si susseguirono e si moltiplicarono le dimostrazioni di accoglienza e di ospitalità, unite alla fede e alla gioia dei giovani, che diventarono segni eloquenti di Cristo risorto.

Cari amici, quello splendido incontro può essere capito solo alla luce della presenza dello Spirito Santo nella Chiesa. Egli non cessa di infondere coraggio nei cuori, e continuamente ci spinge nella pubblica piazza della storia, come a Pentecoste, per dar testimonianza delle meraviglie di Dio. Voi siete chiamati a cooperare a questo appassionante compito e vale la pena dedicarsi a esso senza riserve. Cristo ha bisogno di voi al suo fianco per estendere ed edificare il suo Regno di carità. Ciò sarà possibile se lo considerate come il migliore degli amici e lo testimoniate conducendo una vita secondo il vangelo, con coraggio e fedeltà.

Qualcuno potrebbe supporre che questo non ha niente a vedere con lui o che è un'impresa che supera le sue capacità e talenti. Ma non è così. In questa avventura nessuno è di troppo. Per questo, non tralasciate di chiedervi a che cosa vi chiama il Signore e come potete aiutarlo. Tutti avete una vocazione personale che Egli ha voluto proporvi per la vostra felicità e santità. Quando qualcuno si vede conquistato dal fuoco del suo sguardo, nessun sacrificio sembra così grande per seguirlo e dargli il meglio di se stesso. Così hanno fatto sempre i santi estendendo la luce del Signore e la potenza del suo amore, trasformando il mondo fino a convertirlo in un focolare accogliente per tutti, dove Dio è glorificato e i suoi figli benedetti.

Cari giovani, come quegli apostoli della prima ora, siate anche voi missionari di Cristo tra i vostri familiari, amici e conoscenti, nei vostri ambienti di studio o lavoro, tra i poveri e i malati. Parlate del suo amore e della sua bontà con semplicità, senza complessi né timori. Cristo stesso vi darà forza per questo. Da parte vostra, ascoltatelo e abbiate un rapporto frequente e sincero con Lui. Raccontategli con fiducia i vostri desideri e le vostre aspirazioni, anche le vostre pene e quelle delle persone che vedete bisognose di consolazione e di speranza. Rievocando quegli splendidi giorni, desidero esortarvi anche a non risparmiare nessuno sforzo perché quelli che vi circondano Lo scoprano personalmente e si incontrino con Lui, che è vivo, e con la sua Chiesa.

Ieri, nella solennità della domenica delle Palme, abbiamo iniziato la Settimana Santa, nella quale seguiamo i passi di Cristo fino alla celebrazione del suo mistero pasquale. Lo acclamiamo come Messia e Figlio di Davide, agitando, come i bambini e i giovani di Gerusalemme, le palme della salvezza e del giubilo. Allo stesso tempo, contempliamo la sua dolorosa passione e la sua umiliazione fino alla morte. Vi invito, durante questi giorni santi, a unirvi pienamente al nostro Redentore, ricordando quella solenne Via Crucis della Giornata Mondiale della Gioventù. In essa abbiamo pregato commossi davanti alla bellezza di quelle immagini sacre, che esprimevano con profondità i misteri della nostra fede. Vi incoraggio a farvi carico anche voi della vostra croce, e della croce del dolore e dei peccati del mondo, per comprendere meglio l'amore di Cristo per l'umanità. Così vi sentirete chiamati a proclamare che Dio ama l'uomo e gli ha inviato suo Figlio, non per condannarlo, ma perché raggiungesse una vita piena e con significato.

Cari amici, sono sicuro che già state pensando di andare a Rio de Janeiro, dove molti giovani del mondo intero torneranno a riunirsi, in quella che senza dubbio sarà un'ulteriore pietra miliare del cammino della Chiesa, sempre giovane, che vuole ampliare l'orizzonte delle nuove generazioni con il tesoro del vangelo, energia di vita per il mondo. Mentre ora avanziamo con gli occhi fissi sull'imminente aurora della Pasqua, la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile sia una nuova e gioiosa esperienza di Cristo risorto, che conduce tutta l'umanità verso lo splendore della vita che procede da Dio.

Maria Santissima, che rimase silenziosa ai piedi della croce del suo Figlio e attese paziente il compimento delle sue promesse, sia sempre per voi Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza vostra. Grazie, molte grazie per la vostra presenza festosa e gioviale, cari giovani. Vi benedico di tutto cuore.

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

(Traduzione Osservatore Romano)

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