domenica 8 gennaio 2012

Il Papa: Ognuno di noi è voluto, è amato da Dio. E anche in questa relazione con Dio noi possiamo, per così dire, "rinascere", cioè diventare ciò che siamo. Questo accade mediante la fede, mediante un "sì" profondo e personale a Dio come origine e fondamento della nostra esistenza. Con questo "sì" io accolgo la vita come dono del Padre che è nei Cieli, un Genitore che non vedo, ma in cui credo e che sento nel profondo del cuore essere il Padre mio e di tutti i miei fratelli in umanità, un Padre immensamente buono e fedele


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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 08.01.2012

Conclusa la Santa Messa con l’amministrazione del Battesimo ad un gruppo di bambini nella Cappella Sistina, il Santo Padre a mezzogiorno si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Oggi celebriamo la festa del Battesimo del Signore.
Stamani ho conferito il Sacramento del Battesimo a 16 bambini, e per questo vorrei proporre una breve riflessione sul nostro essere figli di Dio.

Anzitutto però partiamo dal nostro essere semplicemente figli: questa è la condizione fondamentale che ci accomuna tutti. Non tutti siamo genitori, ma tutti sicuramente siamo figli. Venire al mondo non è mai una scelta, non ci viene chiesto prima se vogliamo nascere. Ma durante la vita, possiamo maturare un atteggiamento libero nei confronti della vita stessa: possiamo accoglierla come un dono e, in un certo senso, "diventare" ciò che già siamo: diventare figli.

Questo passaggio segna una svolta di maturità nel nostro essere e nel rapporto con i nostri genitori, che si riempie di riconoscenza. E’ un passaggio che ci rende anche capaci di essere a nostra volta genitori – non biologicamente, ma moralmente.

Anche nei confronti di Dio siamo tutti figli.

Dio è all’origine dell’esistenza di ogni creatura, ed è Padre in modo singolare di ogni essere umano: ha con lui o con lei una relazione unica, personale.

Ognuno di noi è voluto, è amato da Dio. E anche in questa relazione con Dio noi possiamo, per così dire, "rinascere", cioè diventare ciò che siamo. Questo accade mediante la fede, mediante un "sì" profondo e personale a Dio come origine e fondamento della nostra esistenza. Con questo "sì" io accolgo la vita come dono del Padre che è nei Cieli, un Genitore che non vedo, ma in cui credo e che sento nel profondo del cuore essere il Padre mio e di tutti i miei fratelli in umanità, un Padre immensamente buono e fedele.

Su che cosa si basa questa fede in Dio Padre? Si basa su Gesù Cristo: la sua persona e la sua storia ci rivelano il Padre, ce lo fanno conoscere, per quanto è possibile in questo mondo. Credere che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, consente di "rinascere dall’alto", cioè da Dio, che è Amore (cfr Gv 3,3).

E teniamo ancora una volta presente che nessuno si fa uomo: siamo nati senza il nostro proprio fare, il passivo di essere nati precede l’attivo del nostro fare. Lo stesso è anche sul livello dell’essere cristiani: nessuno può farsi cristiano solo dalla propria volontà, anche essere cristiano è un dono che precede il nostro fare: dobbiamo essere rinati in una nuova nascita.

San Giovanni dice: "A quanti l’hanno accolto / ha dato potere di diventare figli di Dio" (Gv 1,12). Questo è il senso del sacramento del Battesimo, il Battesimo è questa nuova nascita, che precede il nostro fare. Con la nostra fede possiamo andare incontro a Cristo, ma solo Lui stesso può farci cristiani e dare a questa nostra volontà, a questo nostro desiderio la risposta, la dignità, il potere di diventare figli di Dio che da noi non abbiamo.

Cari amici, questa domenica del Battesimo del Signore conclude il tempo di Natale. Rendiamo grazie a Dio per questo grande mistero, che è fonte di rigenerazione per la Chiesa e per il mondo intero. Dio si è fatto figlio dell’uomo, perché l’uomo diventi figlio di Dio.

Rinnoviamo perciò la gioia di essere figli: come uomini e come cristiani; nati e rinati ad una nuova esistenza divina. Nati dall’amore di un padre e di una madre, e rinati dall’amore di Dio, mediante il Battesimo. Alla Vergine Maria, Madre di Cristo e di tutti coloro che credono in Lui, chiediamo che ci aiuti a vivere realmente da figli di Dio, non a parole, o non solo a parole, ma con i fatti. Scrive ancora san Giovanni: "Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato" (1 Gv 3,23).

DOPO L’ANGELUS

Je vous salue cordialement, chers pèlerins de langue française. Alors que dans nombreux pays est célébrée, aujourd’hui, la fête de l’Épiphanie, ici, à Rome, se célèbre, celle du Baptême du Seigneur. Souvenons- nous de notre propre baptême, de ce jour où le regard du Père s’est posé sur chacun de nous, nous inondant de son Esprit et de sa vie. Le Père, désormais, nous appelle par notre nom et nous invite à témoigner de son amour infini pour tout homme. Que la Vierge Marie nous aide à offrir notre vie pour l’annonce de la Bonne Nouvelle ! Avec ma Bénédiction Apostolique !

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus prayer. In today’s feast, the Baptism of Jesus, God the Father bears witness to his only-begotten Son, and the Holy Spirit anoints him for his imminent public ministry. Let us ask for the courage to be always faithful to the life of communion with the Holy Trinity which we received in Baptism. May God bless all of you abundantly!

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher hier auf dem Petersplatz. Die Kirche feiert heute das Fest der Taufe Jesu: Am Jordan steht Christus mitten unter den sündigen Menschen als einer von ihnen, und zugleich offenbart ihn der Vater im Himmel als seinen geliebten Sohn. Durch das Sakrament der Taufe werden auch wir zu geliebten Kindern Gottes, neugeschaffen nach dem Bild Jesu Christi. Möge der Heilige Geist uns helfen, die Würde der Gotteskindschaft in der Liebe zum Herrn in allen Wirrnissen zu bewahren und in unserem Leben zu bezeugen für die anderen. Der Herr schenke euch dazu seine Gnade.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana. Celebramos hoy la fiesta del bautismo del Señor en el Jordán, en el que se revela el misterio del nuevo bautismo del agua y del Espíritu. Os exhorto a hacer memoria del día en que fuimos iluminados sacramentalmente en Cristo y comenzamos nuestra existencia como hijos de Dios. Que el compromiso manifestado entonces y la fe que proclamamos, no dejen de resonar en nuestros corazones y nuestras voces. Muchas gracias.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. Liturgia Kościoła wspomina dziś chrzest Jezusa w Jordanie. Był to gest solidarności z grzesznikami wszystkich czasów, którzy przez Jego dzieło odkupienia doznają Bożego usprawiedliwienia i miłosierdzia. Dziękujmy dziś za to, że i my mamy udział w tej tajemnicy dzięki łasce sakramentu chrztu. Niech Bóg wam błogosławi!

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. La liturgia di oggi ricorda il battesimo di Gesù nel Giordano. E’ stato questo un gesto di solidarietà con i peccatori di tutti i tempi, che grazie alla sua opera di redenzione sperimentano la giustificazione e la misericordia di Dio. Rendiamo grazie oggi, perché anche noi partecipiamo a questo mistero per la grazia del sacramento del Battesimo. Dio vi benedica!]

Rivolgo infine un caloroso saluto ai pellegrini di lingua italiana, in modo speciale alle famiglie e ai gruppi parrocchiali. A tutti auguro una buona domenica e, nuovamente, ogni bene per l’anno da poco iniziato. Buona domenica, buon anno. Auguri, grazie!

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