martedì 2 novembre 2010

Messaggio del Papa all'arcivescovo di Baghdad dei Siro-Cattolici: Da anni questo amato Paese soffre indicibili pene e anche i cristiani sono divenuti oggetto di efferati attacchi che, in totale disprezzo della vita, inviolabile dono di Dio, vogliono minare la fiducia e la civile convivenza

In un messaggio per le esequie delle vittime e all'Angelus Benedetto XVI condanna il gravissimo attentato nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad

Una feroce violenza contro persone inermi

I cristiani sono oggetto di efferati attacchi che vogliono minare la fiducia e la convivenza civile

Da anni in Iraq i cristiani "sono divenuti oggetto di efferati attacchi" che "vogliono minare la fiducia e la civile convivenza". Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio inviato a monsignor Athanase Matti Shaba Matoka, arcivescovo di Baghdad dei Siro-Cattolici, in occasione delle esequie - celebrate oggi, martedì 2 novembre - delle vittime del gravissimo attacco terroristico sferrato domenica scorsa contro la cattedrale siro-cattolica della capitale irachena. Secondo le ultime notizie, la battaglia, durata tre ore, tra i miliziani del gruppo Stato islamico in Iraq, considerato espressione dell'organizzazione terroristica internazionale Al Qaeda, e le forze di pronto intervento irachene, ha provocato 58 morti, tra i quali donne e bambini, oltre a due giovani sacerdoti. Ottanta sarebbero i feriti. Di seguito il testo del messaggio.

Profondamente commosso per la violenta morte di tanti fedeli e dei Rev.di Sacerdoti Tha'ir Saad e Boutros Wasim, desidero, in occasione del Sacro Rito delle esequie, farmi spiritualmente partecipe, mentre prego che questi fratelli e sorelle siano accolti dalla misericordia di Cristo nella Casa del Padre.
Da anni questo amato Paese soffre indicibili pene e anche i cristiani sono divenuti oggetto di efferati attacchi che, in totale disprezzo della vita, inviolabile dono di Dio, vogliono minare la fiducia e la civile convivenza.
Rinnovo il mio appello affinché il sacrificio di questi nostri fratelli e sorelle possa essere seme di pace e di vera rinascita e perché quanti hanno a cuore la riconciliazione, la fraterna e solidale convivenza, trovino motivo e forza per operare il bene.
A tutti voi, cari fratelli e figli, giunga la mia confortatrice Benedizione Apostolica, che volentieri estendo ai feriti e alle vostre famiglie così duramente provate.

BENEDICTUS PP. XVI

© Copyright 2010 - Libreria Editrice Vaticana

(©L'Osservatore Romano - 2-3 novembre 2010)

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