martedì 5 giugno 2007

Assemblea generale dei vescovi. Il comunicato finale


Assemblea generale dei vescovi. Il comunicato finale

di Mattia Bianchi

Il testo integrale del comunicato finale della 57ma Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, svoltasi a Roma, dal 21 al 25 maggio scorso. Il punto sul confronto dei 238 vescovi.

Conferenza Episcopale Italiana
57a ASSEMBLEA GENERALE
Roma, 21-25 maggio 2007


COMUNICATO FINALE

La 57a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana ha avuto luogo in Vaticano, nell’Aula del Sinodo, dal 21 al 25 maggio, con la partecipazione di 238 ordinari (vescovi residenziali e ausiliari, amministratori apostolici, abati e prelati territoriali, amministratori diocesani) e di 17 vescovi emeriti; del Nunzio Apostolico in Italia, S.E. Mons. Giuseppe Bertello; di 14 vescovi in rappresentanza di altre Conferenze episcopali; di rappresentanti dei presbiteri, degli istituti di vita consacrata, delle aggregazioni laicali e di alcuni invitati. Nel corso della consueta udienza con il Santo Padre, che ha coinciso, fra l’altro, con la conclusione della visita ad limina dell’episcopato italiano, i vescovi hanno ascoltato da parte di Benedetto XVI parole di apprezzamento per la ricchezza di fede del popolo italiano e di incoraggiamento per le scelte pastorali che la Chiesa italiana sta compiendo in continuità con il 4° Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona e nella prospettiva paradigmatica della missio ad gentes. I vescovi, nell’accogliere con particolare affetto e stima il nuovo Presidente, Mons. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, hanno voluto rinnovare la loro gratitudine al Card. Camillo Ruini per i suoi sedici anni di generosa e intelligente guida. Nel corso dei lavori assembleari, sono state date informazioni specifiche circa l’incontro-pellegrinaggio dei giovani a Loreto e riguardo alla 45a Settimana sociale dei cattolici italiani ed è stato approvato il Repertorio nazionale di canti per la liturgia.

1. La piena sintonia dei vescovi italiani con Benedetto XVI circa le priorità ecclesiali e il bene del Paese

Quest’anno, nella tradizionale udienza ai partecipanti dell’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, il Santo Padre, Vescovo di Roma e Primate d’Italia, ha consegnato loro una parola conclusiva circa la visita ad limina compiuta nei mesi scorsi, evento in cui ha voluto riconoscere un’occasione provvidenziale per imparare la geografia “spirituale” dell’Italia e riconoscerne la grande vitalità di fede: “La fede cattolica e la presenza della Chiesa – ha affermato il Papa – rimangono il grande fattore unificante di questa amata nazione ed un prezioso serbatoio di energie morali per il suo futuro”. Benedetto XVI ha richiamato i presuli al primato di Dio e a una decisiva opzione formativa per superare le insidie determinate da “una cultura improntata al relativismo morale, povera di certezze e ricca di rivendicazioni non di rado ingiustificate”. Parimenti, in continuità con le indicazioni del Convegno Ecclesiale nazionale di Verona e alla luce della caratterizzazione missionaria della Chiesa, tema principale di questa Assemblea, il Santo Padre ha chiesto di proseguire il cammino “per rendere sempre più effettivo e concreto quel ‘grande sì’ che Dio in Gesù Cristo ha detto all’uomo e alla sua vita, all’amore umano, alla nostra libertà e alla nostra intelligenza”. Un “grande sì” – ha affermato ancora il Papa – da cui sorge una responsabilità non solo verso la comunità dei credenti ma anche verso l’intera nazione. In questo senso il Pontefice, oltre a fare riferimento alla recente manifestazione nazionale in favore della famiglia, promossa da un coordinamento di aggregazioni laicali cattoliche, ha espresso il suo apprezzamento per la Nota approvata dal Consiglio Episcopale Permanente riguardante la famiglia fondata sul matrimonio e le iniziative legislative in materia di unioni di fatto. Da qui è scaturito anche l’incoraggiamento a continuare instancabilmente a fare appello alle coscienze per la custodia e la difesa di “quei contenuti pregnanti senza i quali cessa il presidio ultimo di ogni persona” e a farsi quotidianamente carico delle molte povertà, antiche e nuove, visibili o nascoste, riconoscendo in ciascuna persona sofferente il proprio prossimo. In sintonia con tali orientamenti, il dibattito assembleare, oltre a richiamare il valore sostanziale della collegialità e della comunione episcopale, ha ribadito l’urgenza che il ministero episcopale si manifesti come magistero di verità su Dio e sull’uomo e come testimonianza costante di santità, di ascolto, di misericordia, di perdono e di speranza, secondo uno stile che trasmette integralmente i contenuti di verità in forma dialogica e pedagogica.

2. La missio ad gentes, orizzonte e paradigma dell’impegno pastorale della Chiesa italiana

La missione, quale orizzonte della vita della Chiesa, nell’inscindibile rapporto con la fede in Cristo e nella comprensione delle sfide culturali ed etiche che la mondializzazione pone alla testimonianza dei credenti, ha costituito il centro dei lavori assembleari. Alla relazione introduttiva di Mons. Benigno Papa, Arcivescovo di Taranto e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha fatto seguito lo scambio nei gruppi di studio, nei quali i vescovi, con il contributo di qualificati esperti, hanno evidenziato le problematiche teologiche e pastorali intorno a cui si articola oggi la riflessione su questo tema. In particolare, nella ricorrenza del 50° anniversario dell’enciclica Fidei donum di Pio XII (21 aprile 1957), fonte di una straordinaria e innovativa dinamica missionaria, i vescovi, in continuità con gli orientamenti pastorali per il decennio 2001-2010 e con quanto è emerso nel Convegno di Verona, hanno voluto ribadire che “la missione ad gentes non è soltanto il punto conclusivo dell’impegno pastorale, ma il suo costante orizzonte e il suo paradigma per eccellenza”. La missionarietà della Chiesa è, infatti, parte integrante del disegno salvifico, giacché essa stessa nasce missionaria per mandato del Risorto: da ciò scaturisce la responsabilità di individuare le modalità concrete con le quali comunicare il Vangelo agli uomini del proprio tempo. Sono state così indicate le linee portanti di tale impegno: la consapevolezza che solo nel Signore Gesù è data all’uomo la salvezza, la fedeltà alla verità che il Signore ci ha consegnato, il rispetto della persona e della comunità a cui si rivolge, l’intreccio sapiente di contemplazione e azione, la promozione di un reale dialogo animato da una profonda carità, la proposta di uno stile evangelico che abbia i tratti della condivisione, della testimonianza, dell’accoglienza e dell’ospitalità e, infine, una comunicazione del Vangelo vissuta con un atteggiamento di libertà e serenità, nella preoccupazione costante di attuare e riflettere nella prassi pastorale il volto di una Chiesa che, in fedeltà al suo Signore, è madre di misericordia. In ordine alla missione ad gentes come dimensione costitutiva della Chiesa particolare, i vescovi, nel precisare che tale missione si rivolge ai non cristiani e si distingue sia dall’attività pastorale esercitata all’interno di comunità cristiane ferventi di fede e di vita sia dalla nuova evangelizzazione, destinata a cristiani appartenenti a comunità cristiane di antica fondazione, i quali – pur essendo stati battezzati – si sono allontanati da Cristo e dal suo Vangelo, hanno voluto soffermarsi, in particolare, sulla sua dimensione territoriale, in rapporto alle città e ai migranti. Quanto alla città, si è espressa la convinzione che – come agli albori del cristianesimo – essa resta anche oggi lo spazio più promettente per la missione e non è affatto giustificata la convinzione che associa alla metropoli la scomparsa di Dio nella dimensione pubblica. È stata confermata la responsabilità pastorale delle Chiese particolari verso quei paesi e aree geografiche e culturali in cui mancano comunità cristiane autoctone o verso Chiese locali che necessitano di un sostegno e di una cooperazione efficace. A tale proposito, fatta salva l’importanza delle tradizionali forme e strutture di cooperazione (la Giornata missionaria mondiale, le visite alle missioni, l’accoglienza dei migranti, la valorizzazione delle Pontificie Opere Missionarie, l’invio di sacerdoti e laici fidei donum…), è stata avanzata la proposta di uno stadio successivo di cooperazione missionaria con l’avvio di esperienze fidei donum che investano le Chiese particolari nella loro globalità. Si tratterebbe, di fatto, di creare rapporti con le Chiese sorelle destinatarie, con le quali progettare insieme gli ambiti di missionarietà, le urgenze e i bisogni cui rispondere, calibrando risorse umane e finanziarie. Nel caso di impegni più gravosi o di diocesi piccole, si potrebbe ricorrere alle metropolie come strutture di servizio e di coordinamento. Dall’Assemblea è emersa la determinazione di mettere in atto un’accurata opera di animazione missionaria rivolta a tutti i battezzati, compresi gli immigrati, con particolare attenzione alla pastorale giovanile, in grado di offrire prospettive vocazionali di generoso spirito missionario. Urge, infine, un’animazione delle comunità diocesane, perché tutta l’azione pastorale, valorizzando l’intrinseca missionarietà presente nella liturgia, nella catechesi e nella carità, sia informata da una tensione missionaria, dando energie nuove alla Chiesa.

3. La Nota pastorale dopo il 4° Convegno Ecclesiale nazionale di Verona

Al termine di un approfondito dibattito, seguito a un’ampia consultazione previa, l’Assemblea ha approvato all’unanimità il testo della Nota pastorale, che dà compimento al lungo itinerario del 4° Convegno Ecclesiale nazionale, svoltosi a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006. La Nota sarà licenziata nelle prossime settimane e sarà ulteriormente accompagnata dalla pubblicazione degli atti del Convegno. Con essa, i vescovi intendono riconsegnare alle Chiese particolari il “messaggio” e il “metodo” di Verona, riproponendo le linee di fondo emerse dal Convegno “per rigenerare e rimettere in moto, a partire dal riferimento a Gesù Risorto, la testimonianza dei credenti e il dinamismo pastorale delle nostre comunità” – come ha sottolineato il Card. Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano, nella relazione introduttiva. Attraverso un linguaggio semplice e lineare, che vuole ricreare il clima di cordialità e di slancio vissuti nei giorni veronesi, il testo si situa nell’alveo del cammino post-conciliare della Chiesa italiana, di cui gli orientamenti pastorali “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia” costituiscono il tratto presente. La Nota tiene pure nel debito conto il forte richiamo con cui Benedetto XVI a Verona ha ripresentato alla Chiesa italiana l’urgenza storica del credente, chiamato a testimoniare il “grande sì della fede”, nella centralità dell’agape di Dio e nel fecondo rapporto tra ragione e fede. Dopo aver fatto memoria dell’esperienza veronese, essa tratteggia le vie essenziali per una risposta coerente alle aspettative suscitate dal Convegno: - il primato di Dio nella vita e nella pastorale della Chiesa, con la centralità della Parola di Dio, il richiamo alla santità quale misura alta e irrinunciabile dell’essere cristiani e la riproposta della fede in Cristo Risorto quale fonte della speranza cristiana; - la testimonianza, come dimensione caratterizzante l’esistenza cristiana, capace di far risaltare il “grande sì di Dio all’uomo” e di esprimere così “l’eccedenza cristiana” dentro le forme culturali dell’esperienza umana; - una pastorale che converge sull’unità della persona, in grado di rinnovarsi nel segno della speranza integrale, dell’attenzione alla vita, dell’unità tra le diverse vocazioni e le molteplici soggettività ecclesiali. La Nota punta in particolare a far emergere le scelte prospettiche acquisite dal Convegno di Verona, ribadendo l’esigenza di impostare ogni progetto pastorale alla luce dei cinque ambiti fondamentali dell’esperienza umana (vita affettiva; lavoro e festa; fragilità; tradizione; cittadinanza), a partire dai quali si è articolata la preparazione del Convegno e i lavori nei gruppi di studio. Secondo quest’indicazione, che si accompagna al riconoscimento dei laici quali corresponsabili della vita ecclesiale e testimoni nelle realtà secolari, le Chiese particolari sono invitate a ripensare l’azione pastorale con uno sguardo unitario, evitando il rischio di sterili frammentazioni.

4. La 45a Settimana sociale dei cattolici italiani, l’incontro-pellegrinaggio dei giovani a Loreto, il 49° Congresso Eucaristico Internazionale e il 25° Congresso Eucaristico Nazionale

Nel corso dell’Assemblea i vescovi sono stati informati sulla prossima Settimana sociale, sotto il titolo “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”. Essa si aprirà il 18 ottobre a Pistoia, a cento anni dalla prima edizione, con una relazione introduttiva e due comunicazioni storiche, rispettivamente su Giuseppe Toniolo, che insieme ad Armida Barelli sarà ricordato come una delle figure più significative del movimento cattolico, e sull’impatto della prima Settimana sociale nel territorio che l’ha ospitata. Nei giorni seguenti la Settimana si svolgerà a Pisa, dove si approfondirà il tema del bene comune in rapporto allo Stato, al mercato, alla globalizzazione e al terzo settore, alla biopolitica e alla dimensione educativa. Si attendono per questo appuntamento circa mille delegati dalle diocesi e dalle associazioni, più ospiti italiani e stranieri in rappresentanza delle Settimane sociali dei vari paesi. Il tema scelto, oltre a ricordare il contributo determinante che i cattolici hanno offerto al Paese nel secolo XX, vuole favorire una retta comprensione del concetto di bene comune alla luce della dottrina sociale della Chiesa, per aiutare a dare soluzione sia alla questione sociale, che si configura sempre di più come questione antropologica, sia al superamento del welfare state, dimostratosi incapace di affrontare le nuove povertà e impotente nei confronti delle accresciute disuguaglianze sociali presenti anche in Italia. L’evento, inoltre, non mancherà di riflettere sull’impegno dei credenti in campo sociale e politico, secondo le linee emerse dal recente Convegno Ecclesiale nazionale.

Nel corso dell’Assemblea, sono state fornite dettagliate informazioni circa l’incontro-pellegrinaggio dei giovani italiani a Loreto, previsto per l’1 e il 2 settembre e impreziosito dalla presenza di Benedetto XVI. Si tratta del primo appuntamento del percorso triennale dell’”Agorà dei giovani italiani”. A Loreto sono attesi circa trecentomila giovani, di cui almeno centomila, nei giorni cha vanno dal 29 al 31 agosto, saranno accolti in trentadue diocesi dell’Abruzzo, delle Marche, della Romagna e dell’Umbria, per una condivisione pastorale e per incrementare lo scambio e la collaborazione nella pastorale giovanile tra le Chiese particolari. Il pellegrinaggio si concluderà sulla spianata di Montorso, dove avverrà l’incontro con il Santo Padre. La tappa di Loreto costituisce anche la preparazione, per i giovani italiani, della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Sydney dal 15 al 20 luglio 2008. Sin da ora il Servizio Nazionale per la pastorale giovanile sta mettendo in campo diverse iniziative sia per coloro che intendono andare in Australia sia per i molti che, pur rimanendo in Italia, vorranno partecipare a tale evento internazionale.

In riferimento al 49° Congresso Eucaristico Internazionale, che si svolgerà a Québec, in Canada, dal 15 al 22 giugno 2008, i vescovi hanno preso visione del documento preparatorio, “L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”, rimandandone un più puntuale approfondimento nelle Chiese locali ai sussidi liturgico-pastorali per l’Avvento e il Natale, la Quaresima e la Pasqua. Si è fatto, infine, riferimento al 25° Congresso Eucaristico Nazionale che si celebrerà ad Ancona nel 2011, in corrispondenza con il centoventesimo anniversario del primo Congresso Eucaristico Nazionale.

5. Le prospettive dell’Unione Europea e l’impegno delle Chiese, le iniziative in ambito delle comunicazioni sociali e il riordino della formazione teologica in Italia

In riferimento al cammino dell’Unione Europea, che nei mesi scorsi ha celebrato il 50° anniversario dei Trattati di Roma, i vescovi, in sintonia con quanto espresso nel Congresso europeo della COM.E.CE, svoltosi a Roma il 23-25 marzo scorso sul tema “Valori e prospettive per l’Europa di domani”, hanno posto l’accento sulle ambiguità di un cammino che, accanto a valori positivi, presenta, orientamenti e prospettive non sempre condivisibili, perché non compatibili con i valori antropologici presenti nella dottrina sociale della Chiesa, nella concezione integrale dei diritti umani e nello stesso diritto naturale. I presuli hanno perciò richiamato i cristiani impegnati nelle istituzioni europee a una più coraggiosa testimonianza della fede e dei valori del Vangelo. In particolare è auspicabile un maggiore impegno delle Chiese perché la testimonianza dei credenti e delle persone di buona volontà e la presenza attiva e coordinata delle aggregazioni cattoliche o di ispirazione cristiane nel dibattito europeo possano contribuire al processo di discernimento istituzionale. I vescovi, infine, hanno ricordato che per la costruzione di una “rete sociale europea”, quale prospettiva dell’attuale allargamento geografico, è da riconsiderare la centralità della famiglia, quale pilastro del modello sociale, il cui apporto, in termini di educazione ma anche di stabilità affettiva e sociale, non può essere surrogato da altre strutture, anche di natura pubblica.

Circa le iniziative nel campo delle comunicazioni sociali, è stata espressa particolare soddisfazione per il servizio reso da tali strumenti in occasione del Convegno di Verona, definito a ragione il primo convegno ecclesiale mediatico. Si conferma la crescita di interesse intorno al quotidiano Avvenire, che per l’anno 2006 può vantare la media giornaliera di diffusione di oltre centotremila copie. L’Agenzia Sir, che nel 2008 inizierà il suo ventesimo anno di pubblicazione, continua a raccogliere consensi sia come servizio quotidiano di informazione, che ha come referenti principali le centosessantacinque testate giornalistiche della Federazione italiana settimanali cattolici, sia come servizio reso alle Conferenze episcopali europee con SirEuropa. L’emittente televisiva Sat2000 ha consolidato e irrobustito il proprio palinsesto con una programmazione che copre stabilmente le ventiquattro ore e offre una proposta adatta a tutta la famiglia, con attenzione alle diverse fasce di pubblico, soprattutto a quella giovanile, cui è dedicato un contenitore pomeridiano; decisivo sarà per il futuro l’allargamento del bacino di utenza delle trasmissioni nel canale digitale terrestre. Nel campo della radiofonia, si consolida Radio inBlu, quale strumento editoriale a servizio del network delle duecentocinquanta radio di ispirazione cristiana facenti capo all’Associazione Corallo. Nel campo delle nuove tecnologie, mentre cresce da parte delle diocesi e delle parrocchie l’uso della rete internet e intranet e di soluzioni tecnologiche per la gestione amministrativa e la migliore fruizione dei beni culturali, è stato dato ulteriore sviluppo a progetti di formazione a distanza, in modo particolare per gli animatori della comunicazione e della cultura, ed è stata strutturata una proposta di servizio gestionale, di formazione e di comunicazione rivolta specificatamente alle Facoltà teologiche. Infine, si consolida il rilancio delle Sale della comunità e la promozione di iniziative legate al cinema e al teatro.

Ai vescovi, inoltre, è stato fornito un aggiornamento sulle fasi di attuazione del “Progetto di riordino della formazione teologica in Italia” che ha condotto all’erezione di due nuove Facoltà teologiche in Triveneto e in Puglia e alla revisione della mappa degli Istituti Superiori di Scienze Religiose, razionalizzandone la presenza sul territorio e portando nello stesso tempo a un aumento del numero degli iscritti.

6. Le attività delle Fondazioni Missio, Migrantes e Caritas Italiana; la Giornata per la Carità del Papa

Nel corso dei lavori dell’Assemblea, sono state fornite ampie informazioni sull’attività delle Fondazioni Missio, Migrantes e Caritas Italiana, che hanno trasferito le rispettive sedi nel nuovo immobile appositamente realizzato in via Aurelia n. 796. Tra le iniziative della Fondazione Missio, si segnalano le settimane di spiritualità e formazione missionaria destinate a convergere nel convegno che si terrà a Montesilvano (PE) dal 5 al 7 novembre prossimo sulla spiritualità missionaria del presbitero diocesano a cinquant’anni dall’enciclica Fidei donum. Continua l’impegno di animazione missionaria e di cooperazione economica delle Pontificie Opere Missionarie, come pure il lavoro di coordinamento del Consiglio missionario nazionale e l’attività formativa e di accompagnamento dei missionari da parte del Centro Unitario per la Cooperazione Missionaria (CUM). Infine, è stato evidenziato il particolare contributo della FOCSIV, la federazione di sessantuno organizzazioni non governative cristiane di servizio internazionale e di volontariato, in ordine all’orientamento, all’accompagnamento e alla crescita dei laici che vogliono impegnarsi nel mondo della solidarietà internazionale.

Tra le attività della Fondazione Migrantes si annota, a favore degli immigrati cattolici, l’aumento e il consolidamento di centri di pastorale etnica, che attualmente nel Paese sono oltre settecento, nel contesto di un sempre più tenace proselitismo delle sette e dei movimenti religiosi alternativi, in particolare di area pentecostale. La relazione ha rilevato, inoltre, la continua crescita del numero di immigrati in ogni regione italiana, specie provenienti dall’Est europeo, con il persistere di irregolari e clandestini che rendono obiettivamente problematica la gestione del fenomeno migratorio. Una particolare cura pastorale ha per oggetto gli zingari e i rom, nonché i circensi e i fieranti e quanti sono impiegati nell’ambito della navigazione marittima. Viene infine ribadito l’impegno a servizio delle numerose comunità di italiani emigrati in diversi Paesi del mondo, cui continua ad essere assicurata l’animazione pastorale mediante le missioni cattoliche.

Nel resoconto delle attività di Caritas Italiana per l’anno 2006 si segnala il costante impegno su progetti e attività istituzionali e di partecipazione, come anche l’attenzione alla formazione, all’animazione e alla cooperazione internazionale. Il Rapporto annuale 2006 fornisce il quadro preciso e dettagliato di quanto viene realizzato, grazie anche all’apporto delle realtà diocesane, indicandone anche le modalità di realizzazione.

In vista della Giornata per la Carità del Papa, che si celebrerà in tutte le diocesi domenica 24 giugno, sono stati comunicati i dati globali relativi alla raccolta del 2006, che segna un ulteriore incremento dell’8,65% del contributo delle diocesi rispetto all’anno precedente, raggiungendo l’importo di € 2.854.462,97. I vescovi hanno auspicato che tale Giornata costituisca un momento di intensa comunione con il Santo Padre e garantisca un consistente contributo alle molteplici iniziative di carità da lui promosse nel mondo intero.

7. Determinazioni e adempimenti statutari

I vescovi hanno approvato il Repertorio nazionale di canti per la liturgia, che sarà pubblicato dopo la prescritta recognitio della Santa Sede. Hanno altresì approvato la modifica di alcuni meccanismi di calcolo della remunerazione dei parroci e dei vicari parrocchiali in servizio presso più parrocchie. Come di consueto, è stata decisa la ripartizione e l’assegnazione delle somme derivante dall’otto per mille dell’IRPEF per l’anno corrente che, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, registra quest’anno un incremento, determinato non solo dalla lievitazione del gettito IRPEF, ma anche dall’ulteriore crescita della percentuale di firme a favore della Chiesa Cattolica, attestatasi all’89,81% del totale dei firmatari. Ciò conferma la fiducia di cui è oggetto la Chiesa cattolica in Italia e l’apprezzamento per la sua capillare presenza pastorale e sociale. È stato, infine, approvato il bilancio consuntivo della Conferenza Episcopale Italiana per l’anno 2006 e si è presa visione del bilancio consuntivo dell’Istituto Centrale per il sostentamento del clero.

A seguito della pubblicazione della lettera circolare del Pontificio Consiglio per i testi legislativi concernente la natura e le conseguenze canoniche dell’atto formale di separazione dalla Chiesa cattolica, avvenuta il 13 marzo 2006, sono stati puntualizzati alcuni orientamenti circa la procedura da adottare nel caso in cui un fedele chieda di non essere più considerato parte della Chiesa cattolica.

Infine, è stato approvato il calendario delle attività per l’anno pastorale 2007-2008, che prevede quattro sessioni del Consiglio Episcopale Permanente (17-20 settembre 2007; 21-24 gennaio; 10-14 marzo; 22-25 settembre 2008). La 58a Assemblea Generale si terrà a Roma dal 26 al 30 maggio 2008.

8. Nomine

Nel corso dei lavori, i vescovi hanno eletto Vice Presidente per il Sud dell’Italia S.E. Mons. Agostino Superbo, Arcivescovo di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, per un quinquennio. Hanno altresì eletto Presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari - Bitonto, fino al compimento del quinquennio in corso. Inoltre, sono stati designati quattro membri effettivi e uno supplente, quali rappresentanti della CEI alla 12a Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà a Roma dal 5 al 26 ottobre 2008.

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi lunedì 21 maggio, ha nominato membro del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica don Domenico Pompili, del clero di Anagni - Alatri, Direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali; membri del Comitato per l’edilizia di culto l’Ing. Andrea Zappacosta, Collaboratore del Servizio Nazionale per l’edilizia di culto, e il Geom. Stefano Mori, Responsabile per l’edilizia di culto della diocesi di Arezzo - Cortona - Sansepolcro, quale rappresentante dell’area Italia centrale.

Il Consiglio Episcopale Permanente, nella sessione del 22 maggio, ha approvato il nuovo statuto della Federazione Italiana Esercizi Spirituali (FIES) e ha nominato Presidente Nazionale della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) la Dott.ssa Silvia Sanchini, della diocesi di Rimini.

Korazym

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